Amministrazione di sostegno: continuano le attività nell’Ambito Territoriale Noncello

Gli sportelli dedicati alle attività dell’amministrazione di sostegno nell’Ambito Territoriale Noncello sono diventati 4, gestiti dall’Associazione Martino: nel 2021 le persone che si sono rivolte all’Associazione sono state più di 3300.

La Presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito Noncello, Assessora Guglielmina Cucci, informa che è stata «rinnovata la convenzione per la gestione degli sportelli informativi e l’attività di programmazione e supporto dell’istituto dell’amministrazione di sostegno tra l’Ambito Territoriale SSC Noncello (Pordenone, Cordenons, Porcia, Roveredo in Piano, San Quirino e Zoppola) e l’Associazione Martino. Una convenzione valida per i prossimi 3 anni del valore di 130.000,00 euro, finanziata principalmente con fondi regionali. Il rinnovo è dettato dagli esiti positivi registrati dal servizio e con la volontà di incrementarlo. Gli sportelli ora saranno 4: due nella sede del tribunale, uno nel Comune di Porcia e uno nella sede della stessa associazione, in viale della Libertà. Si tratta di un servizio molto importante perché va a supporto di persone che si trovano ad affrontare una situazione di particolare fragilità, temporanea o definitiva e che abbiamo il dovere di tutelare. Ringrazio tutto il lavoro svolto dal Settore dei Servizi Sociali di Pordenone, dalla dirigente Rossella Di Marzo e dall’associazione Martino, presieduta da Claudio Roberto Negrini, dimostratasi partner solido e affidabile. Era necessario dare immediata continuità, con la convenzione, anche per riprendere in mano le attività rallentate dalla condizione di emergenza sanitaria».

Aggiunge inoltre la Presidente Cucci che «gli sportelli, oltre a fornire i servizi necessari, vogliono promuovere la cultura della solidarietà e della sussidiarietà, a tutela dei diritti delle persone deboli e delle loro famiglie. Offrono inoltre supporto tecnico e giuridico agli amministratori di sostegno, a coloro che intendono assumere tale funzione, alle persone deboli, alle loro famiglie e agli operatori dell’Ambito. L’esperienza maturata dall’Associazione è una ricchezza e la convenzione è un esempio virtuoso della sinergia tra pubblico e privato sociale».